Mancano pochi giorni alle ferie e per tanti di voi saranno con molte probabilità in sella alla bicicletta.

E se qualcuno è ancora indeciso dove dirigersi, un percorso relativamente facile e pressoché “dietro casa” lo abbiamo collaudato noi poche settimane fa, un giro divertente ed emozionante, sia paesaggisticamente che dal punto di vista umano.

Abbiamo utilizzato delle bici Gravel, nonostante il percorso si sia svolto quasi completamente su asfalto. Questa tipologia di bici ci ha dato infatti modo di percorrere lunghe distanze in tranquillità, con un ottimo comfort di guida e la possibilità di caricare peso senza problemi, tanto più che, facendo tappa in ostelli e b&b, le nostre borse bikepacking sono state la soluzione ottimale.

Il viaggio parte direttamente da Ponzone (AL), sulle colline dell’Alto Monferrato. Zona di vigneti, castelli, buon vino e buona cucina, strade semi deserte che corrono spesso in costa alle colline e gente ospitale.

Risaliamo in direzione nord-est affrontando parecchi saliscendi, caratteristica costante del territorio nei pressi di Cremolino e Ovada, che dal Monferrato entra nella zona sempre vinicola di Gavi, bellissima cittadina ricca di storia data la sua posizione di passaggio. Siamo sulle strade dei fratelli Coppi, passando in Val Borbera. Potremmo semplificare il percorso percorrendo i fondo valle, ma da Borghetto Val Borbera risaliamo sui colli, passando da Garbagna e Sarezzano, passando da qualche strada jeepabile che ci regala gli ultimi scorci selvaggi e panoramici. Si inizia a scendere quindi verso la sconfinata pianura, raggiungendo Rivanazzano e Salice Terme, ottimo punto tappa per la sera e che, malgrado la fase un po’ decadente, ha conservato la vivace e accogliente vocazione turistica.

L’indomani si prosegue per la calda pianura giungendo a Voghera passando per cascine e strade secondarie e sperdute risalendo a nord per attraversare il Po. Anziché puntare su Pavia ci si spinge leggermente verso nord-ovest, girovagando per campagne che a loro modo regalano comunque panorami e paesini agricoli apparentemente fermi nel tempo. Per pochi km proviamo anche l’emozione di percorrere la Via Francigena, tra Zerbolò e Villanova D’Ardenghi. Facilmente si raggiunge Bereguardo, attraversando il Po sul celebre ponte di barche. Dalla cittadina, che può anche essere un ottimo punto per ritemprarsi dal caldo, si imbocca il naviglio di Bereguardo che sale fino ad Abbiategrasso, dove si prosegue costeggiando il Naviglio Grande fino ad Oleggio e quindi ci si collega al canale Villoresi, riavvicinandoci a casa.

La sosta casalinga è breve e l’indomani si riparte, aiutati dall’intermodalità di Trenord e Trenitalia, che in due ore ci riportano ad Arquata Scrivia, potendo così riprendere a pedalare nelle zone più panoramiche.

Andiamo subito alla ricerca dei percorsi più alternativi e defilati, trovando un breve passaggio sterrato che ci riavvicina nuovamente a Gavi. La meta della giornata è nel cuore del parco Naturale delle Capanne di Marcarolo. Una lunga salita in uno dei luoghi più selvaggi della zona e quasi priva di punti di rifornimento d’acqua, il che mi farà pagare la mia sprovvedutezza nell’assicurarmi la giusta quantità di liquidi per questa giornata. Fortunatamente quando la strada scollina c’è ad aspettarci la bellissima Cascina Foi, ora adibita a b&b e ristorante, dove la fame e la sete vengono annientate con facilità.

La mattina successiva si parte subito in discesa, entrando dopo pochi km in provincia di Genova, intercettando poi la SS del Turchino a Campo Ligure, ne risaliamo un breve tratto, svoltando verso Tiglieto e quindi l’antichissima Urbe. A questo punto siamo in provincia di Savona.

Raggiungiamo un altro importante crocevia, Sassello, dove non possiamo mancare di fare scorta dei celebri amaretti. Da qui a Ponzone la strada può essere tutto sommato breve ma, come da nostra tradizione, andiamo a cercare quella più difficoltosa. Risaliamo la pacifica SS del Sassello verso nord, in prossimità del ponte sul torrente Erro e, su consiglio di due passanti, imbocchiamo una strada non segnalata sulle carte TCI che, in circa 8 km e con pendenza media del 14-15%, ci porta a Ponzone. Mai una birra è stata guadagnata con così tanto sudore. Chiudiamo così il nostro tour nell’Ostello di Ciglione.